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Ogni cittadino sceglie liberamente il proprio medico di base, con due soli limiti:
Se si vive temporaneamente in un distretto diverso da quello di residenza anagrafica: si può revocare il medico presso l’ASL di provenienza e richiederne uno presso l’ASL del luogo dove si vive. Tale opzione deve avere una durata minima di tre mesi (una durata inferiore non giustifica la deroga) e una durata massima di un anno (superato tale periodo è necessario il cambio di residenza anagrafica e la conseguente applicazione delle regole ordinarie). Solo se ricorrono gravi motivi, si può chiedere un medico che opera in un distretto sanitario diverso da quello di residenza. Per grave motivo si intende ad esempio, l’interruzione del rapporto di fiducia con l’unico medico attivo nella zona di residenza.
La revoca deve essere motivata, il medico non può opporsi, ma ha diritto di conoscere il motivo per cui un cittadino ha deciso di sostituirlo. La scelta di un nuovo medico non deve essere motivata.
Il medico di base non fornisce un servizio di emergenza e, pertanto, non è tenuto ad essere sempre reperibile. Occorre, quindi, essere informati sui suoi orari di studio e di …
Alle forme tradizionali di prenotazione delle visite mediche si è aggiunta quella online.