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In Italia si può accedere al pensionamento in diversi modi, i due più frequenti sono la pensione di vecchiaia (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo ) e la pensione anticipata (suddivisa in regime retributivo e regime contributivo ).
La pensione di vecchiaia si consegue sulla base di almeno 20 anni di contributi all’età di 67 anni (sia per gli uomini sia per le donne).
La pensione anticipata si consegue indipendentemente dall’età e l’unico fattore da tenere in considerazione sono i contributi: gli uomini possono andare in pensione a qualsiasi età con 42 anni e 10 mesi di contributi; le donne invece maturano il diritto alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi. A questi vanno aggiunti 3 mesi di cosiddetta "finestra d'attesa".
Per qualsiasi dubbio o se hai bisogno di aiuto per effettuare la domanda di pensione vieni nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua.
Sono ancora in vigore delle deroghe (previste dalla legge Amato del 1992) che consentono di andare in pensione anticipatamente solo a lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato (iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti): gli invalidi all’80% ad esempio possono andare in pensione fino a 5 anni prima per quanto riguarda gli uomini e fino a 10 anni prima per quanto riguarda le donne.
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Sì, ci sono diverse eccezioni.
Opzione donna: le lavoratrici che entro il 2019 hanno maturato almeno 35 anni di contributi e che hanno compiuto 58 anni di età (lavoratrici dipendenti) o 59 anni di età (lavoratrici autonome) possono accedere alla pensione di anzianità, che sarà calcolata esclusivamente con il sistema contributivo.
I lavoratori impegnati in attività usuranti possono accendere alla pensione anticipata con dei requisiti più favorevoli: aver conseguito almeno 35 anni di contributi e avere almeno un’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi. Inoltre, questi due requisiti minimi, dovranno essere sommati e raggiungere la quota di 97,6 (97,7 mesi). Questi valori possono differire fra lavoratori autonomi, dipendenti o turnisti notturni: per i singoli casi consulta la tabella.
I cosiddetti lavoratori precoci (ovvero coloro che hanno versato 12 mesi di contributi prima del 19esimo anno di età) possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età (cui vanno sommati i 3 mesi di cosiddetta "finestra d'attesa").
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Ci sono delle eccezioni. Possono andare in pensione con solo 15 anni di contributi i lavoratori dipendenti e gli autonomi che avevano già maturato 15 anni di contributi al 31/12/1992 e chi entro questa stessa data era già stato autorizzato a versare volontariamente i contributi.
Inoltre possono andare in pensione con solo 15 anni di contributi quei lavoratori dipendenti che hanno il primo contributo accreditato almeno 25 anni prima della decorrenza del pensionamento, ma non solo, questi stessi lavoratori dovranno aver lavorato per almeno 10 anni (anche non consecutivi) per periodi necessariamente inferiori a 52 settimane l’anno.
Per qualsiasi verifica della tua situazione contributiva passa a trovarci nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua.
Purtroppo no, non potrai accedere alla pensione con la cosiddetta Quota 100, in quanto per accedere a questo trattamento previdenziale il requisito non è dato dalla somma dell’età più i periodi di contribuzione ma da questi requisiti minimi:
• avere almeno 62 anni d’età e 38 anni di contribuzione (di cui 35 validi per la pensione d’anzianità).
Per qualsiasi dubbio passa a trovarci nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua, faremo subito una verifica sulla tua situazione pensionistica!
L’APE sociale non è una vera e propria pensione: si tratta di un’indennità erogata direttamente dall’INPS (pari all’importo della pensione maturata al momento della richiesta, per un massimo di 1.500 euro lordi al mese) che verrà corrisposta per 12 mensilità l’anno e fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Possono usufruire di quest’indennità i soggetti che si trovano in particolari condizioni e che faranno domanda entro e non oltre il 30 novembre 2020: per approfondire consulta la nostra scheda o vieni a trovarci in una delle nostre sedi.
Purtroppo 750 contributi settimanali non sono sufficienti per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia, che si perfeziona con almeno 1.040 contributi settimanali (20 anni), a eccezione dei lavoratori che rientrano nella deroga prevista dal decreto legislativo 503/92, per i quali sono sufficienti ancora i 15 anni (780 settimane). Per quanto riguarda la convenienza tra la pensione di vecchiaia e l’assegno sociale, possiamo solo dire che sulla pensione di vecchiaia ti sarebbe potuta spettare in più - oltre alle eventuali maggiorazioni - anche la quattordicesima mensilità. Per sicurezza vieni nella sede Spi Cgil più vicina a casa tua in modo da poter controllare tutto nel dettaglio.