Sanità

Condizione di disabilità: cosa significa

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Nel 2024 è cambiata la materia dell’accertamento della condizione di disabilità.


Il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, entrato in vigore il 30 giugno 2024, ha riformato la materia dell’accertamento della condizione di disabilità.

È prevista una sperimentazione sulle nuove procedure di accertamento della disabilità: dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, nelle Province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Dal 30 settembre 2025 e fino al 31 dicembre 2026, le attività di sperimentazione sono estese alle Province di Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia Autonoma di Trento, Aosta.

La sperimentazione dei nuovi criteri per l’accertamento della disabilità è circoscritta alle seguenti patologie: disturbi dello spettro autistico; diabete di tipo 2; sclerosi multipla; artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie, malattie oncologiche.

La riforma dei criteri e delle modalità di accertamento della condizione di disabilità, prevede una "Valutazione di Base" che dall’1.1.2027 sarà affidata in via esclusiva all'INPS. La valutazione di base si applica ai minori e alle persone anziane (persone che hanno compiuto 65 anni di età), ma non si applica alle persone anziane non autosufficienti che abbiano superato il settantesimo anno di età, per le quali è previsto che la Valutazione Multidimensionale Unificata venga effettuata dalle Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) collocate presso i Punti Unici di Accesso (PUA).

La persona con disabilità può richiedere, all’esito della valutazione di base, l'elaborazione del progetto di vita che è diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità per migliorare le condizioni personali e di salute nei diversi ambiti di vita.

Questo articolo è realizzato da:

Sindacato Pensionati Italiani CGIL

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